Lancer Evo X: The handling master

Lancer Evo X: The handling master
Test drive Lancer Evo X a Castelletto di Branduzzo

Evolution. Evoluzione della specie, questa è la prima frase che viene in mente osservando  la nuova versione della Lancer. Giunti ormai alla decima edizione della leggendaria Mitsubishi, vettura ideata inizialmente nel lontano ’82  per essere la piattaforma di sviluppo per gloriose vetture rally. Generazione dopo generazione siamo giunti alla ‘Dieci’, dove  i progettisti hanno deciso di dare una svolta decisiva al progetto cercando di raggiungere una clientela meno specialistica rispetto alle precedenti versioni. L’idea degli uomini del marketing è di competere con vetture tipo la BMW M3 o la Mercedes C63AMG.

LINEA
La linea è sempre molto filante e aggressiva,  anche se in questa versione notiamo un certo imborghesimento delle linee dovuto soprattuto alla svolta nel piano marketing. Il nuovo progetto non ha comunque precluso la presenza di numerose prese d’aria e dell’alettone posteriore di generose dimensioni, tratto caratteristico di tutte le Evo. Completano il quadro esterno quattro cerchi bbs di ottima fattura, grazie ai quali si risparmiano 3,7kg rispetto alla ‘Nove’.
Apprezzabile l’impegno profuso nel cercare di realizzare interni più raffinati anche se secondo noi ancora un po’ scadenti come qualità.

TECNICA
Il motore è stato completamente riprogettato. Dopo aver abbandonato l’ormai datato 4G63 ormai in produzione dagli anni ’80 i tecnici Mitsubishi hanno disegnato il nuovo motore 4B11 interamente in alluminio garantendo così un risparmio di peso nell’ordine dei 15kg, assicurando alla nuova Evo ben 295cv e 37.3kgm grazie anche all’uso di un nuovo turbocompressore in lega di nickel con tempi di risposta incrementati del 18% rispetto alla vecchia unità. Purtroppo, ma solo per noi appassionati, l’erogazione della potenza è molto più fluida e regolare facendo sembrare la ‘Dieci’ meno potente delle predenti versioni, anche se a onor del vero risulta più sfruttabile e quindi facile da guidare, grazie anche al posizionamento ribassato di 11mm dell’unità motrice che favorisce l’abbassamento del ‘centro di equilibrio’.
Non poteva mancare la supercollaudata e fiore all’occhiello trazione denominata S-AWC (Super All Whell Control ) che grazie al differenziale centrale attivo permette la ripartizione ottimale della coppia tra i due assali per garantire la migliore trazione possibile. E’ inoltre possibile tarare il suo intervento su tre specifici programmi.

PROVA SU STRADA
Anche se apparentemente più pacifica, il piacere di guidare una Evo non manca, trazione eccezionale al punto che è difficile provocare dei sovrasterzi di potenza. La taratura delle sospensioni è molto buona per la pista ma forse un pochino dura per la marcia autostradale, vera macchia nera di questa vettura, anche perché dotata di un serbatoio veramente piccolo, 55 litri, che al massimo consumo ci consento a malapena 165Km di autonomia (3km al litro).
Lo sterzo è molto preciso e diretto, garantendo fulminei inserimenti in curva, rapidi cambi di direzione e assicurando una guida emozionante nel misto. Una volta portata al limite la vettura è molto facile da condurre e presenta un accenno di sottosterzo, anche se l’abbiamo trovata sensibile al rilascio dell’acceleratore, unico vero modo per scomporla e consentirci una guida in vero stile rallystico. Comunque il differenziale centrale interviene immediatamente nel trasferire la potenza alle ruote con maggior aderenza garantendoci così uscite di curva molto veloci.

CONCLUSIONI
Complessivamente un’ottima vettura, esteticamente vistosa ma non troppo esagerata, anche se, secondo noi l’acquisto deve basarsi esclusivamente sul puro piacere di guida. Trazione ottima in ogni situazione, motore superlativo che una volta superati i 2500 giri vi spingerà con decisione, donandovi il gusto di guidare una vettura da rally con lo smoking per la  sera.

Simone Sigolo

MOTOR PROMO


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